«Tra vent'anni sarai più infastidito dalle cose che non hai
fatto che da quelle che hai fatto. Perciò molla gli ormeggi, esci dal porto
sicuro e lascia che il vento gonfi le tue vele. Esplora. Sogna. Scopri.» cit.
Mark Twain
Quando chiedi ad un livornese di
dirti un aspetto caratteristico della sua città con molta probabilità ti dirà
sarcasticamente: ”Il vento”, senza neanche interrogarsi se il senso di quella
risposta sia negativo o positivo. Il vento c’è ed è profondamente connaturato
alla natura di noi livornesi. Montesquieu avrebbe avuto di che divertirsi in
questa città.
Diversi venti scandiscono il tempo
a Livorno e spesso è una tramontana d’ottobre a convincere il livornese che
forse quello dell’altro giorno era l’ultimo bagno ma il Vento per eccellenza
dalle nostre parti è il libeccio, tiepido, da sud-ovest trasforma il Romito in
un paradiso per i fotografi che rimangono esterrefatti dalla potenza con cui il
mare si abbatte sulle scogliere a picco.
Il Vento fa si che nei giorni
successivi al culmine della potenza(la cosiddetta “scaduta”), grazie anche alle
temperature generalmente miti, il mare si riempie di surfisti in qualsiasi
stagione dell’anno. Stesso discorso, e lasciatemelo dire, spettacolo, quando,
con le giornate favorevoli, la rada dei ‘Tre Ponti’ si riempie di praticanti di
windsurf, kitesurf o SUP.
Vi rendete conto, solo grazie ai
venti, di che spettacolo sia questa città?
Alla prossima, sempre sulla cresta
dell’onda.
Nimai Politi
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